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Da CINESPACIO vogliamo focalizzare questa edizione del festival su quelle opere che si sono concentrate sulle condizioni migratorie e il loro rapporto con le forme audiovisive di produzione. In un mondo in cui i confini sono costantemente costruiti e si disegnano linee immaginarie per violare le identità - oltre che crearle -, è necessario che il settore audiovisivo rifletta sul suo ruolo nelle modalità di attuazione e nei temi rappresentati.
Proponiamo di interpretare il confine come uno spazio in cui nascono e entrano in conflitto identità transnazionali; uno spazio in cui si generano nuove reti e comunità emotive e sono in movimento perpetuo; uno spazio in cui affrontano le sfide del riconoscimento individuale e dell'appartenenza alla comunità. Se il confine è ciò che delimita chi siamo, attraversare le frontiere comporta, allora, la sfida di essere qualcun altro e di saper essere qualcun altro attraverso il riavvicinamento e il contatto, tenendo presente che il contenuto ai confini, toccato dall'esterno, non sarà più lo stesso.